Il Natale si avvicina ma non arrivano buone notizie per i lavoratori dipendenti: nessuna agevolazione e tassazione ancora pesante sulla tredicesima.
Dicembre si avvicina e molti lavoratori si preparano ad un Natale più salato. Dopo il bonus natalizio introdotto in via sperimentale nel 2024, quest’anno il Governo non ha inserito nella Legge di Bilancio alcun incentivo o sgravio specifico sulla tredicesima. Una mancanza che pesa, poiché – d’altronde – questa mensilità aggiuntiva continua ad essere trattata come un reddito ordinario, ma con una tassazione più incisiva. Cosa c’è da aspettarsi.
Tredicesima più leggera a Natale e nessun bonus previsto
La tredicesima non beneficia delle detrazioni ordinarie previste per lo stipendio mensile, né di agevolazioni legate al reddito familiare.
Pertanto, ci si trova di fronte ad un netto più basso rispetto alle aspettative e un potere d’acquisto ridotto proprio nel periodo in cui le famiglie affrontano spese più alte tra regali, bollette e festività.

Già nel 2023 il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, aveva sottolineato la necessità di un intervento in modo da poter mettere più soldi in tasca dei lavoratori. Tuttavia, le risorse limitate di bilancio e le priorità politiche rivolte ad altre misure — tra le quali ricordiamo fringe benefit e premi di produttività — hanno, di fatto, congelato la possibilità di una riforma strutturale sulla tassazione della tredicesima.
Il dibattito politico e le ipotesi per il futuro
Nel 2024, il bonus Natale aveva rappresentato un piccolo passo avanti: un contributo di 100 euro rivolto ai lavoratori con figli a carico.
Pur limitato, era stato interpretato come un segnale d’apertura verso una possibile detassazione delle mensilità aggiuntive. Nel 2025 – però – non se ne è fatto nulla.
Le sigle sindacali, con la CISL in prima linea, continuano a chiedere una revisione strutturale, ritenendo ingiusto che un’entrata pensata per sostenere i bilanci familiari sia così erosa dal fisco.
Il vicepremier Antonio Tajani ha recentemente proposto l’idea di una flat tax agevolata sulla tredicesima, con aliquote ridotte al 5% o al 10%, in sostituzione dell’attuale regime IRPEF.